PASSIONE PER I GIOCHI DA TAVOLO: Just One. Semplice, veloce, basta una parola per giocare.

PREMESSA

Cari amiche e amici, ho quasi 50 anni. Sono bello, affascinante, giovanile e modesto. Ma ho quasi 50 anni… e fasso fadiga a nasconderlo.

Ora, provate a chiedermi di giocare a calcetto con voi e un gruppo di altri giovanissimi boomer: vi risponderò che “mi piacerebbe molto, ma ho un polpaccio più malandato di quello di Giorgione Chiellini. Pecà, perché i me ciamava El pibe de oro de Venessia”… mentendo solo sul fatto che no gò mai abità a Venessia. 

Provate invece a chiedermi di fare una divertentissima e salutare escursione in montagna: vi risponderò che “Questo weekend? Ahia… so impegnà… pecà… pecà… pecà…”, ma in realtà dovrei dirvi che ho quasi 50 anni, non ho fiato per camminare in montagna e preferisco passare il fine settimana con uno dei miei migliori amici: il divano. 

Ora però, provate a chiedermi di giocare e divertirmi: sarò il primo a dirvi SI! 

Vengo da una generazione in cui avere una Playstation, un Xbox o una Nintendo era un lusso per pochi, il tempo libero era tanto e, soprattutto, non c’era quel moderno privilegio di annoiarsi. Chi sé che gaveva voja e tempo de annoiarse?

Ho passato il 50% della mia infanzia a giocare in garage con gli amici, il 30% a giocare a calcio e, naturalmente, il restante 40% a “giocare” al teatro. 

Se avete fatto i conti, avrete capito che ho passato molto più tempo a giocare che a studiare matematica… ma ciò che è certo è che tutto il tempo passato a giocare mi ha lasciato negli anni una grande passione per il teatro, le donne, lo shopping, gli amici e, udite udite, i giochi da tavolo. Oggi nella mia settimana tipo, facilmente mancano il teatro, le donne, lo shopping, gli amici, ma NON può mancare una partita ad un gioco da tavolo. 

Molte delle mie passioni si sono intrecciate fin da giovanissimo: sono stato ad esempio uno dei primi adolescenti brufolosi a giocare al famoso D&D (nota: D&D significa Dungeons&Dragons… che significa “prigione&draghi”… che sarìa “posto lugubre, mojo e buio ricco di mistero e tesori & lucertoloni giganti sputafuoco che quei del trono de spade scanseve). D&D esiste dal 1974 ed è uno dei giochi più famosi: pensate che viene giocato, si stima, da oltre 20 milioni di persone nel mondo ed ha incassato oltre 1 miliardo di dollari… D&D è un gioco di ruolo, ovvero… mmmm… come potrei spiegarvelo… 

Attività ludica in cui i partecipanti, sotto la guida di un capogioco (master), assumono ruoli di personaggi in situazioni o mondi immaginari o simulati (battaglie storiche, ambientazioni fantastiche), seguendo un sistema definito di regole che lasciano però ampio spazio all'iniziativa personale e all'intelligenza tattica. 

Questo secondo il mio amico Maltesino-Chihuahua-Bulldog. 

In D&D (che è tornato over tra i giovani e non solo perché ci giocano i protagonisti della serie di successo Strangers Things) ero davvero il più bravo della compagnia. E non lo dico certo io, ma il mio fan club di cui sono presidente ma non unico membro! L’altro è mia mamma a cui ricordo di non aver pagato la quota associativa per il rinnovo ormai da 3 anni...

FINE DELLA PREMESSA (che sempre secondo il mio amico Maltesino-Chihuahua-Bulldog  dovarìa esser un “Discorso che si fa precedere al discorso principale, come chiarimento preliminare o come introduzione. Solitamente BREVE…”, ma che nel mio caso me sa che sarà più lunga del resto dell’articolo…)


GIOCA UÉ UÈ

Secondo uno studio della UE (Unione Europea), il gioco è uno strumento di crescita e conoscenza. Giocare sviluppa l'intelligenza, ci rilassa, ci fa divertire e ci fa ridere. 

Certo, qualcuno più o meno mio coetaneo potrebbe pensare “assa che zoga i putei che mi gò altro a cui pensare”.

Sapete chi è Oliver Wendell Holmes Jr.? Io no. È un giurista americano, che non so cosa significhi, è sicuramente famoso per cose che non ho proprio idea, ma che essendo nato l’8 marzo è sicuramente del segno dei pesci. Questo lo so con certezza. Bene, Oliver Wendell Holmes Jr. è autore di frasi tipo “L'umiltà è la prima delle virtù… per le altre persone.” con la quale il nostro Vianeo da Mestre si troverebbe sicuramente d’accordo. Oppure della frase: “La gente non smette di giocare perché diventa vecchia; diventa vecchia perché smette di giocare.”

Perché tra le altre cose, giocare ci permette di provare una sana scarica di emozioni ma in modo protetto, senza rischi. Ci permette pertanto di “buttare fuori” ansie, stress e paure. Meccanismi che raramente possiamo permetterci nella vita di tutti i giorni e che hanno grande beneficio per noi.

E naturalmente permette alla vostra pelle di ringiovanire, alle vostre ossa di rinforzarsi, alle vostre finanze di crescere e al vostro umore di gratificarsi. Tutte cose non vere (o quasi), ma che mi servivano per incentivare la lettura delle righe successive…

Perché se dopo tutta sta popò de premessa siete ancora lì, sappiate che lo apprezzo molto. Ma sappiate anche che i me gà costretto a scriver qualcosa e no savevo de cossa parlarve… Quindi, ai pochi che sono rimasti voglio fare un regalo: voglio consigliarvi un gioco da tavolo che probabilmente non conoscete per passare momento divertente in compagnia di amici, familiari, figli, vicini di casa, sconosciuti, e tutti coloro con i quali vorrete condividere questo piccolo spazio di sano divertimento nella vostra giornata. 

Esistono varie tipologie di giochi da tavolo: vi sono i giochi leggeri, facili da spiegare, intuitivi, immediati e magari anche veloci da giocare. Poi ci sono i giochi più complessi in cui bisogna ragionare, creare tattiche, e magari anche sudare e porchesare. Il gioco di oggi fa parte della prima categoria e si tratta di un party game ed ha vinto lo Spiel des Jahres, ovvero il "gioco dell'anno", nel 2020. Mica noccioline… 

In Just One le parole d’ordine sono 2: divertimento, cooperazione e divertimento. Lo so divertimento è scritto due volte ma vi assicuro che sarà molto. Si può giocare dai 3 ai 7 giocatori e l’età consigliata è dagli 8 anni in su, ma secondo me se ti sè sgajo… anca manco.


SCOPO DEL GIOCO

Lo scopo del gioco è quello di far indovinare un’unica parola dando degli indizi formati da una sola parola ed ecco perché si chiama Just One, ovvero “soeo una”.


PREPARAZIONE

In Just One, la preparazione è velocissima: ogni giocatore riceve un pennarello (cancellabile) e una mini-lavagna (cancellabile), su cui è possibile appoggiare una carta (no, questa no sé cancellabile), si mescola il mazzo delle carte e si stabilisce chi sarà il primo giocatore. Fine della preparazione. Ve l’avevo detto o no che era velocissimo? In meno di un minuto si può approntare una partita. Ci sono famiglie al Mugello che fanno il setup del gioco in 2’ 02”… 

L’altra bella cosa è che non è necessario avere un tavolo vero e proprio per giocare, potete tenere tutto in mano o in grembo. Quindi potete giocarlo anche nelle tranquillissime e solitarie domeniche d’agosto in spiaggia a Jesolo.


SVOLGIMENTO

Un giocatore pesca una carta dal mazzo e, senza guardarla, la sistema rivolta verso il resto dei giocatori, nell’apposito porta carta (la mini-lavagnetta descritta qualche riga sopra). Ogni carta riporta 5 parole, numerate da 1 a 5. Solo 5 parole e non 6, sennò sarebbero numerate da 1 a 6… E non sono neppure 7, sennò avrei detto “numerate da 1 a 7”… Credo sia chiaro…

Dopodiché il giocatore di turno sceglie in modo casuale un numero da 1 a 5 (guarda caso lo stesso numero delle parole scritte sulla carta): quella sarà la parola misteriosa che il resto del gruppo dovrà fargli indovinare.

La palla passa agli altri giocatori, che dovranno scrivere col pennarello sul retro della propria mini-lavagna una SOLA PAROLA che secondo loro dovrebbe essere un indizio per far indovinare la parola misteriosa. Ad esempio: la parola da far indovinare è CIOCCOLATA.

Gli giocatori potrebbero scrivere parole del tipo “BIANCO”, “TAVOLETTA”, “LATTE”, “DOLCE”, “NOCCIOLA”, ecc., dove “ECC” non è una parola-indizio da scrivere ma solo un abbreviativo di “eccetera” che non sto qui a farmi spiegare dal mio amico Maltesino-Chihuahua-Bulldog sennò femo notte, ma che non aiuterebbe certo ad indovinare la parola “CIOCCOLATA”.

Ma non è finita qui: appena tutti avranno scritto la loro parola, faranno chiudere gli occhi al giocatore di turno e mostreranno quanto scritto; ogni parola scritta DUE O PIÙ VOLTE dovrà essere immediatamente cancellata, lasciando sulle lavagnette soltanto le parole scritte una volta sola.

Solo a questo punto il giocatore attivo potrà aprire gli occhi e leggere gli indizi, e in base a quelli dovrà tentare di indovinare la parola misteriosa. Avrà 3 possibili scelte:

  • Indovina la parola: tutti gli fanno l’applauso, lui si sente un genio, gli altri gli fanno notare che i geni sono loro perché co paroe come “BIANCO”, “TAVOLETTA”, “LATTE”, “DOLCE”, “NOCCIOLA”, ea risposta no podeva esser “WATER”, e la carta finisce nella pila dei successi; 
  • Decide di Passare: alcuni non tutti gli altri giocatori rimarranno delusi, lo insulteranno delicatamente e la carta va nella pila dei fallimenti 
  • “Water!” Sbaglia la parola: tutti ma proprio tutti gli altri giocatori lo prendono a male parole (ma sempre educatamente) riprendendolo con epiteti del tipo “ma come te vien in mente de dire “Water”?! Che tra l’latro fin ieri te o ghè ciamà “c***o”… che rassa de… proprio fioeo de to pàre te si!” . Poi la carta va nella pila dei fallimenti… insieme anche a quella sopra al mazzo (quindi ogni errore costa ben 2 carte).

Si cancellano tutti i cavalletti e il turno passa al giocatore successivo. La partita continua così finché non si esaurisce il mazzo e allora si procede al conteggio delle carte presenti nella pila dei successi: il manuale riporta una tabella molto generosa, con tutta una serie di giudizi in base al numero di parole indovinate. Ma sono certo che troverete modo di personalizzare le categorie :D


CONSIDERAZIONI

oltre che essere divertente e sfidante il giusto, JUST ONE, insegna ad essere sintetici e, al tempo stesso, originali; a sviluppare la propria empatia, anche in gruppi di sconosciuti, ma anche a recuperare ricordi che magari ci legano a una o più persone in particolare. Non necessariamente WATER naturalmente…

Spero con questo di avervi un pochino incuriosito e, perché no, spinto a provare almeno una volta questo gioco (o qualche altro di simile).

Ci tengo a precisare che né io, né Marco, né Pippo, prenderemo mai un solo centesimo dalla futura vendita di JUST ONE o di altri giochi che acquisterete in futuro dopo aver letto questa recensione. Ci tengo anche a precisare che se qualche casa editrice di giochi da tavolo volesse regalarci una o più copie del loro miglior gioco, noi non ci offenderemmo… ansi… :D

Ora che siete ormai degli esperti, chiudo provando a farvi indovinare una parola attraverso alcuni indizi:

BIANCO – TAVOLETTA – ACQUA – CATENA

Esatto!!!


Ciao cocchi!

Gae